Cosa sono le zone tutelate e ad elevata tutela
Dal 19/08/2024 le aperture dei bar/ristoranti nelle aree individuate dal Comune di Milano come zone tutelate e zone a elevata tutela sono contingentate e comunque soggette ad autorizzazione esplicita da parte del Comune.
Il nuovo regolamento del Comune di Milano individua zone tutelate e zone a elevata tutela in base alla concentrazione di bar/ristoranti già presenti, al numero di reclami ed esposti presentati dai cittadini nell’ultimo anno, alla presenza di luoghi sensibili e di beni di interesse storico culturale.
All’interno delle zone tutelate e zone a elevata tutela, per avviare un’attività di bar/ristorante, sarà necessario ottenere un’autorizzazione dal Comune, che valuterà la proposta sulla base di criteri e parametri previsti dal nuovo regolamento e dai relativi provvedimenti attuativi.
Le zone tutelate del Comune di Milano
Le zone tutelate sono 9 :piazza Morbegno; via Venini; via Varanini; via Lazzareto, via Melzo; Isola; Sarpi; Arco della Pace; Como; Garibaldi; corso Ventidue Marzo; Porta Ticinese; Navigli; Darsena; viale Bligny; Porta Romana

Le zone ad elevata tutela del Comune di Milano
All’interno delle zone tutelate sono presenti specifiche zone ad elevata tutela:
Nolo, via Padova; via Lecco; largo Bellintani; via Lazzaro Palazzi; via Tadino; via Panfilo Castaldi; via Melzo; via Lambro; via Marcello Malpighi; via Borsieri; via della Pergola; via Porro Lambertenghi; via Paolo Sarpi; via Canonica; via Luigi Sabatelli, piazza Antonio Gramsci; Arco della Pace, corso Sempione: via Cesariano Cesare, piazza Santissima Trinità, via Maggi; corso Como; viale Pasubio; piazza 25 Aprile; via Volta; corso Garibaldi; via Brera; via Fiori Chiari; via Madonnina; piazza del Carmine; Colonne di San Lorenzo; via Vigevano; Naviglio Grande; Naviglio Pavese; via Ascanio Sforza; Darsena.
Richiedere l’autorizzazione in zone tutelate o ad elevata tutela
All’interno delle menzionate zone tutelate e zone a elevata tutela non è possibile procedere con l’apertura dell’attività di bar/ristoranti se non si ha l’autorizzazione esplicita dal Comune che è subordinata all’accoglimento di una istanza specifica.
Con la richiesta di autorizzazione, il richiedente dovrà presentare tutta la documentazione necessaria, inclusa una dichiarazione di autovalutazione, che dimostri il possesso dei requisiti minimi e il punteggio relativo agli indicatori qualitativi stabiliti dalla normativa comunale. Tali indicatori riguardano sia il contesto in cui l’attività si inserisce, sia la qualità del servizio offerto. L’autorizzazione sarà concessa solo se verrà raggiunto il punteggio minimo previsto, differenziato a seconda delle zone tutelate e delle zone a elevata tutela. Il punteggio ottenuto e verificato dall’Amministrazione durante la fase di istruttoria – insieme alle misure qualitative che lo supportano – dovrà essere mantenuto dall’esercente dall’inizio dell’attività fino alla sua chiusura definitiva e sarà soggetto a rivalutazione in caso di modifiche nell’attività. In caso contrario, si applicheranno le sanzioni previste dal regolamento, inclusa la revoca dell’autorizzazione concessa.

Criteri per il rilascio autorizzazione in zone tutelate
In particolare, il rilascio delle autorizzazioniper bar/ristoranti dipenderà dal raggiungimento di un punteggio pari o superiore a 60 punti per le zone tutelate e pari o superiore a 80 punti per le zone a elevata tutela. Il punteggio viene calcolato sulla base di indicatori qualitativi come, ad esempio, il livello di concentrazione delle attività già presenti nell’area entro 60 m pedonali dall’ingresso della nuova attività oggetto di istanza, la prossimità di altre attività similari, la prossimità ad immobili destinati a residenze protette, RSA e ospedalie la determinazione della superficie di somministrazione o vendita che vengono indicati una parte in una cartografica specifica dell’area e una parte nella planimetria del locale nella quale andrà indicata l’area di somministrazione. Detta documentazione dovrà essere prodotta da tecnici abilitati e sarà utile alla compilazione del modulo di autovalutazione “Indicatori qualitativi” richiesto dal Comune per la valutazione dell’istanza.
Ci saranno poi altri indicatori che verranno compilati sulla base di impegni specifici presi dall’imprenditore per il raggiungimento del punteggio necessario al rilascio dell’autorizzazione.
A seguito dell’esame della documentazione protocollata e accertata la correttezza di quanto indicato, il Comune rilascia entro 45 giorni il provvedimento di autorizzazione.